“Lasciare un segno”. La scena dell’arte nelle fotografie di Salvatore Piermarini
Prossima e immanente mostra alla Stanza, nell’ambito del festival di fotografia Narnimmaginaria: le fotografie appassionate di Salvatore Piermarini dedicate ai protagonisti dell’avanguardia artistica italiana dalla fine degli anni ’60. Una traversata negli archivi di un maestro il cui precedente è Ugo Mulas, colui che ci ha rivelato e ci ha mostrato la Pop Art e la Factory newyorchese di Andy Warhol all’epoca dei Velvet Underground e di Edie Sedgwick. La mostra è curata da Stefania Scateni insieme a Beppe Sebaste, di cui sarà presente un testo di presentazione alla mostra
SAVE THE DATE: vernissage sabato 9 giugno dalle ore 18,30; replica del vernissage domenica 10 giugno dalle ore 12

“Lasciare un segno” è un reportage dal vivo del lavoro spesso invisibile di molti artisti tra cui Gino De Dominicis (v. foto sotto), Cesare Tacchi, Salvatore Scarpitta, Michelangelo Pistoletto, Pino Pascali, Luigi Ontani, Carla Accardi, Jannis Kounellis, Wolf Vostell e tantissimi altri, oltre a poeti e scrittori, da Alberto Moravia a Valerio Magrelli o Carlo Bordini, e critici come Giulio Carlo Argan, Maurizio Calvesi o Simonetta Lux, In occasione del duplice vernissage le immagini verranno accompagnate dal “paesaggio sonoro” della poesia e musica dell’epoca, con reading di poeti e musica dal vivo. Ma sia chiaro: Lasciare un segno, come l’arte e la letteratura prese sul serio, non c’entrano nulla con la comunicazione. Per dirla con Gilles Deleuze, “non ci manca certo la comunicazione, anzi ne abbiamo troppa: ci manca la creazione. Ci manca la resistenza al presente“.